domenica 31 luglio 2016

Mi sento vittima di un ricatto: scegliere tra la mia famiglia e il mio lavoro!




Mi chiamo Ivana e ho 33 anni, sono la mamma di un bimbo adorabile di soli 2 anni e moglie di un uomo che ha costruito il suo lavoro nella nostra città: Napoli. Ho seguito un percorso di studi puntuale e dignitoso per poter fare il lavoro da me sempre sognato... l'insegnante! Amo il mio mestiere e sono convinta di farlo con tutto il cuore e con il profondo senso di responsabilità che lo contraddistingue. Dopo anni di precariato nella mia città e, soprattutto dopo un'estate infernale e straziante a causa di una legge balorda, ho ottenuto il ruolo in fase B con sede a Milano! Da Napoli a Milano! Prima di questo momento, ho sempre lavorato nella mia città come insegnante di sostegno nella scuola primaria, dapprima nella scuola paritaria (di cui non è riconosciuto il punteggio dal 2008 per le graduatorie interne: altra beffa e ingiustizia) e poi nella statale grazie agli incarichi annuali. Oggi mi sento vittima di un ricatto: scegliere tra la mia famiglia e il mio lavoro! Essere costretta a sfasciare la mia famiglia, per il mio lavoro, la trovo l'azione più ingiusta e insana che si possa fare ad un ESSERE VIVENTE! Anche gli animali non abbandonano i propri cuccioli finché questi non hanno raggiunto la loro autonomia e indipendenza! Questo governo non può fare questo! Nel corso di quest'anno scolastico, sono già state tantissime, le donne costrette a lasciare la propria famiglia e ad organizzarsi una nuova vita con disagi economici umilianti! E' terribile solo immaginare che questo stia accadendo in un paese civile come l'Italia! Quando leggo o ascolto dal vivo storie del genere le lacrime mi riempiono gli occhi e una tristezza inevitabilmente mi invade... Quest'anno posso ritenere di essere stata fortunata, perché ho potuto accettare per l'ultima volta l'incarico nella mia città, ma l'inizio di un nuovo anno scolastico è sempre più vicino e il terrore sempre più forte! Non posso accettare che mio figlio cresca senza il papà e che il sogno di una famiglia unita sia infranto!! Temo che questa riforma ci costringerà ad essere i peggiori insegnanti, i più assenteisti, i più disonesti perché l'AMORE PER LA NOSTRA FAMIGLIA VIENE PRIMA DI TUTTO! Non rinunceremo al nostro lavoro, ma rischieremo di farlo nel peggiore dei modi se tutto questo scempio non avrà fine, e questo a discapito di tanti bambini che saranno il futuro del nostro Paese! Vittime di questa legge non saremo solo noi, ma anche gli alunni di oggi e di domani che avranno come insegnanti persone con la tristezza nel cuore e il desiderio di scappare via da quella scuola! Le mie parole sono il frutto di tanta amarezza e infinita delusione! Siamo donne, mogli, madri, sorelle e anche noi figlie, magari di genitori anziani che hanno bisogno della nostra presenza. Abbiamo studiato e affrontato difficoltà per diventare le maestre che sognavano essere, ma soprattutto abbiamo fatto una SCELTA: ABBIAMO DA SEMPRE SCELTO DI LAVORARE NELLA PROPRIA CITTÀ IN MODO ESEMPLARE E DIGNITOSO!




                                                                                                                                                    Ivana

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