domenica 10 luglio 2016

Mi chiamo Monica





Mi chiamo Monica e sono una dei cento docenti fase b che hanno partecipato all'ideazione del video della protesta con le foto delle nostre famiglie. Per questo sono stata anche accusata di aver strumentalizzato le proprie figlie per piangere e chiedere pietà. Qualcuno mi ha anche detto che la colpa è mia se da Napoli sono stata mandata a Cremona perché, e questo detto da un uomo, avrei potuto scegliere la famiglia e restare in Gae. Forse costui ha dimenticato che siamo stati minacciati della chiusura delle stesse!!!. Ebbene, io scrivo per augurare a queste persone di passare l’ estate infernale che hanno passato le mie figlie e che passeranno di nuovo quest’anno grazie alla mobilità obbligatoria e nazionale; sì, auguro loro tutte le loro lacrime; auguro loro la mail ricevuta da me dopo 12 anni di precariato, due lauree, sostegno; auguro loro la rabbia di non poter gioire x il ruolo perché tua figlia di 12 anni ti ha appena sbattuto la porta in faccia, l'altra tua figlia di 8 ti grida:"mamma non mi lasciare" e tuo marito, senza aver il coraggio di stappare la spumante, ti guarda stralunato senza sapere se seguirti x amore o scegliere razionalmente il lavoro per il quale paga fior fiore di tasse; auguro loro di fare la domanda che cambia la vita l'ultimo giorno utile e di farla perché hai realizzato che sarai l'unica a restare senza il ruolo, con il leggero barlume di speranza di poter fare almeno da pendolare; auguro loro di fare una domanda come la mostra "al buio" senza sapere come funziona il bastardo algoritmo né tanto meno dove e come questi posti sono distribuiti; auguro loro uno stipendio speso per un'altra casa e per il viaggio; auguro di continuare a sognare di poter un giorno comprare una casa perché non sai più dove comprarla!
Io sono fortunata e non solo perché ormai ho il posto fisso in tempo di crisi, ma anche perché ho una famiglia meravigliosa e non permetto a nessuno di far loro del male!!
E sia ben chiara una cosa: non chiedo pietà ma giustizia!!! Perché i posti sono spuntati come funghi in fase C e pretendo che, come me, faccia la valigia anche chi meno meritevole. Non chiedo il posto sotto casa, ma un semplice superamento del vincolo triennale delle assegnazioni provvisorie e di lavorare sui posti che ci sono e sui quali lavoro da anni.
E che mai più un uomo, se si può definire tale, mi dica di scegliere la famiglia anziché il lavoro che amo. I tempi in cui la donna faceva la calza son passati da tempo!!!!

Monica,

Fase B GaE da Napoli a Cremona

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