domenica 14 agosto 2016

Lettera ad una collega di fase C



Carissima amica, come sta procedendo la tua vacanza?
 
Questo è un giorno da festeggiare, hai appena avuto la conferma del ruolo dove hai sempre lavorato, la nostra Puglia.
 
Per me al contrario è un giorno triste: assistere ancora una volta al giubilo collettivo di gente con meno punti di me, che ha avuto il posto sotto casa o quasi, mi riempie di amarezza... quando un collega di fase C mi ha chiamato nel tardo pomeriggio per sfogarsi, perché inaspettatamente è finito al nord, per la prima volta ho provato solidarietà per lui: mi sono resa conto che a differenza mia non si aspettava questo esito e mi ha fatto riflettere ancora una volta su quanto tutto ciò sia meschino!
 
Mi ha tenuto al telefono per ore e ho cercato di dargli forza, ma io questa forza non ce l'ho più, ormai sono stanca di questo gioco insensato: abbiamo scommesso tutti sulla "Buona scuola", in un modo o nell'altro, anche chi non ha fatto domanda e noi di fase B abbiamo perso. Io ho perso due mani di fila, a settembre 2015 e adesso con la mobilità negata nonostante il mio punteggio più che dignitoso; tu e altri fortunati di fase C le avete vinte entrambe, un po' per merito, indubbiamente, un po' per fortuna, perché un titolo in meno vi ha salvato dalla "deportazione" che abbiamo subito noi docenti di sostegno; quelli che già pensavano di essersi seduti al tavolo dei vincitori, i docenti di fase C che adesso devono partire, sono quelli che hanno perso forse nel modo più amaro...
 
Io ho finito le lacrime e forse merito di dovermi trasferire per essermi fidata del Governo e dei sindacati che la scorsa estate ci spingevano a produrre domanda come pecore al macello...sono stanca e amareggiata perché se potessi tornerei indietro nel tempo non lo rifarei, questo è certo. Non ce l'ho con te o con chi ha avuto la Puglia con una manciata di punti o con chi non ha fatto domanda e adesso resta nelle Gae dicendo "te l'avevo detto di non fidarti di Renzi": ce l'ho solo con me stessa...
 
Adesso ci stanno dicendo che non è detto che le assegnazioni provvisorie arrivino in tempo per salvarci dall'esilio e che non potremo lasciare l'incarico dopo un certo numero di giorni...
 
Perché continuano ad accanirsi contro i docenti che per anni hanno lavorato nella loro terra? Tutto ciò tutto è il frutto di un disegno nato a monte per colmare le carenze di organico sul Sostegno al Nord? Farci emigrare forzatamente per poi buttare la chiave? Darci il contentino di una mobilità che di fatto non ci ha accontentato? Illuderci con assegnazioni provvisorie che non arriveranno in tempo?
Amica mia, mentre tu sei in vacanza io ho appena comprato un biglietto di sola andata per Milano.
Buon viaggio...


                                                                                                                                  Silvia

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